gen 23, 2020
Quando per imparare basta… un meme!
Come in Junker una scelta editoriale, intrapresa per alleggerire le conversazioni social, si sia rivelata invece un efficace e agile strumento per imparare a differenziare, per di più divertendosi.
Innanzitutto, sappiamo tutti cos’è un meme?
Chi non si è mai imbattuto in un meme, può trovarne su Wikipedia la spiegazione e la storia. Ma in barba alle spiegazioni dotte e alle ricerche filologiche, per noi utenti il meme è una pillola di pura cultura pop alla portata di tutti: si prende un personaggio straconosciuto (da film, serie tv o dall’attualità stessa) e gli si appiccica il messaggio che ci pare, meglio se molto sarcastico.
Per convenzione internazionale, i meme non infrangono il copyright di nessuno, sono pascolo libero… e questa illuminata decisione ha scatenato una creatività infinita, basta scorrere i social media più comuni per vederne decine ogni giorno.
Tra i più famosi ci sono Le frasi di Osho, con personaggio creato da Federico Palmaroli e che ognuno di noi ha intercettato almeno una volta sui propri social. In tutti compare Osho Rajneesh, mistico e maestro spirituale indiano, che esprime la sua saggezza millenaria indiana con frasi dello slang romano quotidiano.
Lo straniamento tipico del meme, tra personaggio e messaggio, ha effetti esilaranti ed è anche il motivo per cui è letteralmente impossibile non fermarsi a leggere un meme.
E attenzione, crea dipendenza!
Quando la redazione di Junker è diventata dipendente dai meme
Il lavoro della redazione social di Junker è minacciato quotidianamente da tormentoni, ovvero argomenti maledetti – che penseresti ormai noti anche agli studenti dei nidi – e che invece irrompono improvvisi nelle conversazioni dei canali social e ogni singola (maledettissima) volta, creano una polemica, fatta di dubbi, certezze malriposte, opinioni non richieste e affermazioni che trovano il tempo che trovano….
Qualche esempio?
I FAZZOLETTI DI CARTA VANNO NELLA CARTA?
I CONTENITORI DI PLASTICA E ALLUMINIO SI CONFERISCONO LAVATI …O SOLO VUOTI?
LE ETICHETTE SI STACCANO?
All’ennesima volta, qualcuno in redazione ha smesso di rispondere a parole e ha fatto un meme per esasperazione:
Si capisce bene, eh?
Ne è scaturito un successo incredibile: in pochi minuti centinaia di like e condivisioni.
E a quel punto non siamo più tornati indietro, la produzione è iniziata in serie, a smontare sistematicamente false convinzioni e risolvere dubbi …altro che amletici… E-SI-STEN-ZIA-LI!
E così abbiamo scoperto che l’effetto simpatia sugli utenti li rende anche formidabili strumenti didattici: sorridi e ti ricordi, perché da quel momento associ la risposta al dubbio “dove lo butto?” a “quel meme idiota”, che ti si appiccica subdolo alla memoria.
In caso di indigestione ci sono effetti collaterali?
Certo, i meme non stancano mai, pur di non lavorare staremmo tutti per ore a ridacchiare saltando da un meme all’altro. Solo nel breve tempo della redazione di questo articolo credo di aver letto una quarantina di meme di Osho (il Grande Classico), per dire.
Ma nel caso dei meme di Junker l’indigestione ha un solo massiccio effetto collaterale: “una differenziata troppo perfetta, attenzione ai capogiri”.
IL CONTEST
E’ per questo che abbiamo pensato di lanciare un contest ai nostri utenti: vi sfidiamo a creare i vostri meme della differenziata e a mandarceli. I più divertenti li pubblicheremo, col nome dell’autore, sui canali social di Junker.
Ma ATTENZIONE: solo se daranno il consiglio corretto!
COME FARE e IL PREMIO:
Il contest inizia lunedì 27 gennaio e finisce lunedì 10 febbraio.
Potete mandarci i meme sui canali social di Junker tramite messaggio privato.
Pubblicheremo i selezionati taggando l’autore.
A fine febbraio i primi 3 meme che avranno ricevuto più like vinceranno la tazza di Junker!!!
Quindi: scatenatevi, anzi differenziatevi, fateci ridere e …stupiteci.
Ed ora, se ve li siete persi, ecco a voi una selezione dei migliori meme di Junker: