set 19, 2019
Milioni di piccoli gesti per un grande cambiamento positivo
Differenziare per proteggere l’ambiente
Non c’è dubbio che la differenziata sia ormai il modo di gestire i rifiuti prevalente nei Comuni italiani. Lo conferma l’Istat, che registra una percentuale di raccolta differenziata oltre il 50% (anno 2016). Lo stesso si può dire della modalità di raccolta PaP, che sta prendendo sempre più piede a discapito di quella classica con i cassonetti stradali. Tra i capoluoghi di provincia e le città metropolitane, oltre 100 di queste (su 108) hanno adottato il sistema porta a porta per plastica, carta e indifferenziato, più di 90 anche per vetro e metallo.
Tuttavia, ancora molte città mantengono in vigore la raccolta stradale, tanto che il PaP è disponibile per oltre il 70% delle utenze domestiche solo in una cinquantina di capoluoghi.
Perché la raccolta porta a porta sta diventando così popolare?
Non è solo lo strumento consigliato dall’Unione Europea a tutti i Paesi membri, ma il PaP si sta rivelando, a conti fatti, il sistema più efficace per una raccolta differenziata di qualità. Avere la responsabilità del proprio bidoncino domestico per le varie frazioni obbliga ad essere più attenti a come differenziare i rifiuti, anche per evitare di incorrere in eventuali multe in quei Comuni in cui sono in vigore le sanzioni. È dunque un sistema che incentiva il cittadino a differenziare bene e alla lunga lo educa a tenere la sua città più bella e pulita, evitando di abbandonare i rifiuti in giro.
Certo, una delle caratteristiche meno amate del PaP è il conferimento in giorni e orari determinati, e non poter buttare i rifiuti quando si vuole. Ma questo può essere anche uno stimolo per i cittadini a produrre meno rifiuti per evitare di accumulare troppa spazzatura in casa, incoraggiando la riduzione, insieme a riciclo, riuso e condivisione, i cardini dell’economia circolare.
Inoltre, le statistiche ufficiali dimostrano che la qualità della differenziata del PaP è migliore, con una percentuale molto bassa di frazioni estranee. Uno studio di Hera del 2016 sui centri di raccolta evidenzia come la percentuale di frazioni estranee per la raccolta porta a porta sia intorno al 5%, mentre per la raccolta stradale si va dal 7% al 12%.
Questi dati hanno anche un profondo significato economico: una raccolta differenziata di qualità, con poche impurità, ha un alto valore di scambio per il Comune, che può ottenere dal CONAI (il consorzio nazionale degli imballaggi) un contributo economico positivo, proporzionale alla quantità e qualità dei materiali raccolti. Fare bene la raccolta differenziata a livello individuale garantisce quindi maggiore economicità per le casse comunali e rientri finanziari importanti.
E questo compensa il fatto evidente che il sistema PaP abbia costi più elevati della raccolta stradale, poiché ad esempio c’è bisogno di più operatori ecologici che facciano il giro dell’intera città più volte alla settimana per effettuare la raccolta.
Tuttavia, poter recuperare le materie prime che una volta andavano sprecate e reimmetterle nel circuito produttivo è un cambiamento positivo senza precedenti per l’ambiente e per l’economia.
E poiché discariche e inceneritori sono sistemi del passato, oggi non più sostenibili per l’ambiente e in progressivo abbandono (per precise direttive della UE), non c’è più dubbio alcuno che la differenziata, il porta a porta e la tariffa puntuale, essendo il miglior scenario possibile, sono destinati ad essere la nostra realtà quotidiana per molto molto tempo in futuro.