apr 9, 2019

Il galateo della sostenibilità per il picnic di Pasquetta

 

(Ma anche per tutti gli altri pranzi all’aperto e in compagnia, comprese le sagre di paese)

Pasquetta si avvicina, dando, come è tradizione, il via ai picnic e pranzi all’aperto di primavera.

Ma in epoca di economia circolare, di sostenibilità e di più consapevole rispetto per l’ambiente, come vanno gestiti i nostri eventi nella natura?

Sappiamo cosa è accettabile e cosa non lo è più?

Ve lo dice Junker, con questo tentativo di sintetico galateo-classifica della sostenibilità all’aria aperta in 6 parole chiave!

Pronti? Partiamo!

  1. RIUSABILITÀ

La parola d’ordine generale è questa. Nell’organizzazione dell’evento scegliere il più possibile oggetti riusabili, NON usa e getta. Quindi sì alle stoviglie, anche di plastica, ma riusabili più e più volte. C’è un’enorme scelta di piatti e bicchieri colorati, robusti, belli e soprattutto riusabili all’infinito. Il Gruppo Famiglie Rifiuti Zero ha creato la stoviglioteca, un kit di piatti, bicchieri e posate colorati e resistenti, per feste e picnic. Lo tengono a disposizione e lo usa chi ne ha bisogno. Oltre all’ambiente, anche le tasche ringraziano e i rifiuti si riducono di molto.

Lo stesso discorso vale, naturalmente, per i contenitori in cui trasportiamo il cibo: scegliamo sempre quelli riutilizzabili.

  1. COMPOSTABILITÀ

Se proprio non è possibile optare per stoviglie riusabili, la seconda migliore opzione è di usare piatti, bicchieri e posate compostabili, che, una volta usati, si possono tranquillamente gettare nell’umido insieme agli avanzi di cibo! Quelli in polpa di cellulosa sono i più rapidi a decomporsi,  ma anche quelli in PLA (bioplastica)  rientrano in questa categoria. Questi ultimi, tra l’altro, sono anche trasparenti e quindi occorre prestare attenzione a distinguerli dalla plastica normale: ci deve essere il simbolo PLA 7 stampato sul fondo.

  1. RICICLABILITÀ

La terza possibilità, scendendo questa ideale graduatoria di merito ambientale, è usare almeno piatti e bicchieri riciclabili: in plastica o carta plastificata.

Nel caso di piatti e bicchieri di plastica monouso va detto che, anche sporchi, sono recuperabili e vanno conferiti nella plastica.

Mentre piatti e bicchieri di carta (con film di plastica per renderli impermeabili) sono riciclabili nella carta solo se puliti (come da allegato tecnico di COMIECO), mentre se sono sporchi di residui di cibo vanno irrimediabilmente nell’indifferenziato.

Per le posate di plastica invece non c’è niente da fare, vanno sempre nell’indifferenziato! Dovremmo davvero cercare di non usarle mai.

Per i contenitori del cibo, gli usa e getta più riciclabili sono le vaschette e i fogli in alluminio, che si differenziano sempre, anche sporchi, purché vuoti.

ATTENZIONE: dal 2021 tutte le stoviglie monouso di plastica verranno messe fuorilegge dall’Unione Europea, ma già da oggi molti Comuni ne stanno vietando la vendita, divenendo plastic free, quindi va prestata attenzione a dove andiamo a fare il picnic! E’ una buona occasione per imparare a non usarle.

  1. SEPARAZIONE

Al termine della giornata avremo prodotto inevitabilmente molti rifiuti: organici, riciclabili e non riciclabili. L’unica cosa da fare è chiuderli in sacchetti separati, ricordandosi di usare sacchetti compostabili per la raccolta dell’organico, e conferirli correttamente nei bidoni comunali più vicini (per separare correttamente i materiali non avete scuse, c’è Junker sempre con voi!).

Se non avete abbastanza sacchetti o non ci sono bidoni (in molti parchi e boschi li hanno ritirati, perché attirano gli animali, alterando le loro abitudini, causando spargimento di rifiuti, ingerimento di plastica etc…) allora che si fa?

Si riporta la spazzatura a casa, dove la potremo differenziare e conferire correttamente! (anche in quel caso non siamo soli, Junker è sempre con noi).

  1. SOSTITUZIONE

Un discorso particolare va fatto per le bevande, soprattutto per l’acqua: sostituiamo senza se e senza ma l’acqua delle bottigliette di plastica con l’acqua in borraccia. Oltre al risparmio di soldi e di rifiuti, l’acqua in borraccia si mantiene fresca più a lungo!

Non c’è storia.

Noi di Junker siamo così determinati su questa operazione, che, a chiunque beccheremo a Pasquetta ancora con le bottigliette, disinstalleremo subito Junker e verrà bandito per sempre dalla community!

Sappiatelo 🙂

  1. RESPONSABILITÀ

Tutti siamo chiamati ad essere responsabili e a sensibilizzare chi non lo è. I rifiuti sono una responsabilità di ciascuno, a qualsiasi livello e in qualsiasi ruolo.

In particolare, per chi organizza eventi, non basta posizionare tanti bidoni per pensare di aver fatto il proprio dovere. Sappiamo bene che alla fine della sagra o dell’evento, dentro ci si troverà di tutto e avremo prodotto solo tanto tanto residuo non riciclabile.

Il modo migliore per gestire i rifiuti in questi casi è collocare pochi, pochissimi punti di raccolta con tutti i contenitori della raccolta differenziata affiancati e presidiati da qualcuno, perché solo così i partecipanti all’evento differenzieranno davvero e per bene.

CONCLUSIONI

Solo se avremo fatto nostre le 6 parole d’ordine della sostenibilità potremo goderci Pasquetta in campagna e weekend di primavera all’aperto a cuor leggero e con la coscienza pulita.. come l’ambiente che lasceremo dopo il nostro passaggio!

Autore: Stefano Salgò, Il Vocariciclario & la redazione di Junker

 

 

 
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