mag 14, 2021

RAEE: riconoscerli non basta!

 
Differenziata e RAEE

Dopo aver identificato i RAEE, bisogna conoscere alcune regole fondamentali per differenziarli correttamente – Scopriamole insieme

Per la serie “Sigle misteriose della raccolta differenziata”, ecco i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche): un acronimo poco conosciuto che riguarda però tantissimi oggetti che usiamo nella quotidianità, dalla lavatrice alla televisione, dallo smartphone agli auricolari.

Onnipresenti nella vita quotidiana, quasi quanto nel mondo dei rifiuti. È la categoria di rifiuti che cresce più velocemente e la pandemia non ha rallentato la raccolta – Sono 3.446 le tonnellate di RAEE raccolte e trattate dal consorzio Ecolamp nel 2020, di cui il 47% sono sorgenti luminose esauste (R5) mentre il 53% appartiene alla categoria dei piccoli elettrodomestici (R4).

E queste nuove sigle cosa sono?! R4, R5, di cosa stiamo parlando? Ebbene sì, i RAEE non sono tutti uguali e non basta portarli al centro di raccolta ben chiusi in un sacchetto e lasciarli lì al loro destino. Proprio il consorzio Ecolamp ci fornisce alcune utili indicazioni per una raccolta corretta di questi preziosi rifiuti.

Cosa sono i RAEE

RAEE sono tutte le apparecchiature che dipendono, per un corretto funzionamento, da correnti elettriche o da campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misurazione di queste correnti e campi, giunte a fine vita.

Esistono diverse categorie di RAEE, per ciascuna delle quali sono previsti distinti contenitori per la loro raccolta:

  • R1 – Grandi apparecchi di refrigerazione, quali frigoriferi e congelatori.
  • R2 – Grandi bianchi: lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici per il riscaldamento.
  • R3 – TV e monitor, con o senza tubo catodico;
  • R4 – Piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche, giocattoli elettrici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione…
  • R5 – Sorgenti luminose come tubi fluorescenti, lampade fluorescenti compatte, lampade a scarica ad alta intensità, lampade a vapori di sodio a bassa pressione, lampade a Led.

Vanno conferiti, di norma, presso i centri di raccolta comunali oppure presso punti di raccolta specifici se previsti dal proprio Comune – Basta guardare sulle mappe di Junker per trovarli! I RAEE possono anche essere consegnati gratuitamente nei punti vendita di prodotti elettrici ed elettronici con modalità “1 contro 1” (all’acquisto di un prodotto nuovo equivalente) oppure “1 contro 0”, nel caso dei piccolissimi RAEE nei punti vendita di maggiori dimensioni.

Regole per una corretta raccolta

La prima regola è non mescolare RAEE di diverse tipologie. L’ideale sarebbe separare preventivamente i propri rifiuti a seconda dei diversi raggruppamenti, così da conferirli nei vari cassoni presso l’ecocentro. Anche gli operatori del centro di raccolta potranno aiutarti nell’individuare i cassoni giusti. Se rimangono dubbi, basta chiedere a Junker!

Per quanto riguarda le sorgenti luminose, ricordiamoci che non tutte le lampadine sono RAEE. Nella categoria R5 rientrano lampade a led, a vapori di sodio, fluorescenti compatte, a scarica ad alta intensità. Non si considerano RAEE, invece, le vecchie lampadine a incandescenza e quelle alogene, che vanno conferite nell’indifferenziato.

Se portiamo al centro di raccolta dei RAEE che contengono batterie, ad esempio telecomandi, stereo, giochi elettronici per bambini, non dimentichiamo di togliere le batterie prima di conferirli! Le batterie non appartengono a questa categoria di rifiuti, ma vanno conferite negli appositi contenitori per pile esauste. Basta controllare sulle mappe di Junker per trovare quello più vicino!

Infine, attenzione ai termometri. Il termometro digitale è un R4 e quindi si conferisce insieme ai RAEE, ma il termometro a mercurio non lo è! Nonostante siano scomparsi sul mercato, i vecchi termometri a mercurio sono rifiuti urbani pericolosi, meglio chiedere ad un operatore dell’ecocentro dove conferirli.

 
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